Vecchio germoglio
Canuto Bambino vecchino mioclono volgi. Barcolli , ti bendi atono giungi. Esile corpino il capo sorreggi, coll'orgoglio del respiro. Di forza, la pioggia, ti sballotta in un ballo di pena, e fastidiosa noia. Leone, nel tuo cosmo radicato, capillato in congetture, risorgi dal fango torna alla vita! Non c'è acqua che ti prenda né foga…