COURANTS (The Poet Recompensed)

  Il poeta rimesta luminanze, plasma la parola e ne fa dono al torso avvinto, a chi ha dissolto l’iride nell’ombra del travaglio, a chi tiene la testa fra due rebbi di pàlmola, due incompite coste. Innerva tele di corimbi spigrisce il germe peritoso, rispigola barbagli per chi a giumella tiene i palmi nel grembo…

THYMÒS

  Temi il silenzio che non s’appunta, la geografia dimensionale, la parabola ascendente, la riga di sudore della siepe, la falce crescente di zaffiro. Tace la commedia, la vividezza del ritorno di un futuro semplice incostante, ad un punto dal presente, forse un passo d’imperfetto dell’iperbole anteriore. Lista il foglio bianco antico, che si schiara…

FLÂNEUR

La città, vuota senza poesia, una finestra buia. Non s’infiora il prato, si smaga il verso, vago limbo.   Thea Matera ©️

MIREPOIX

Illividisce il cielo sopra i mandorli, ancora non palpita il nuvolo sulle gòre di acquitrini , stretta fra due muri la trave sghemba, si stiracchia la rigaglia di calcina. E’ primavera sull’iperico, il rivo indocile s’argenta sotto il nido roccato della cicogna nera, si dibatte il masso nel tripudio di cassis, a ronciglio si ravvolge il…

COSMOGONIA (Notte Stellata)

Pace, come il canto del mare disteso sotto un cielo di aquiloni, la grazia della piuma che ricade lène, il primo respiro del bimbo che nasce. Pace, dove un pescatore dispiega le sue reti, l’ottava rifulge nel coro, si sussegue il Do della tambura. Ascolta l’eco di onde lontane, il suono di un flauto nel…

ALAGHERIIS

(25 MARZO, A DANTE ALIGHIERI) Fosti il canto, evolto inciso, fosti lima del pensamento incerto, lepido morfema, il fulgore della rima. Fosti lume di sapienza l’albeggio dell’idioma, il baleno sull’abisso il vortice del rigo. Thea Matera ©️

FANTASMA CIECO IN UN OCEANO DI TERRA (Zemblanity)

  Nell’iride spicca il taglio la feritoia di velluto, lo smeriglio di lucerne. Sembiante la crepa d’ossidiana al fondo dell’imbuto, il baco pesco alla cuna di lìlac. Nel lezzo della gronda una radura inerte, si dislega la torma di ricci nella minugia dello spino, di violati simulacri, nel portento della nuvolaglia si sfila il fuoco…

LA COSTANTE DELLA MIMOSA

Tra ruderi intatti e gusci bianchi di folte vigne fioriscono le crepe denudate, dissolvono le terminate rùggie. Nel ghiribizzo di magnolie, nella mèstica di rose su tovaglie disadorne, brillano resupini gambi di grafite in ceste di panaie, riemergono lamine di berillio in serti di viole, ravviano gerle di pane, le pregiate porcellane, nello zendale ampio…

IL FINE DEL MALLO (Prósōpon)

  Celi il tuo volto dietro ali di farfalla, la forma ovale, l’espiro greve, si colma l’occhio di lumini, scolora il soffitto in dormiveglia. Stride di zinco il taglio della lama, su piani inclinati di pomi appuntati levi il bicchiere dell’annuncio, e una moneta d’acqua scivola sulla panchina di bambù. Un astrologo di paglia fa…