l'esperienza del dolore

L'esperienza del dolore è unica, singolare, ineffabile, irriducibile a una presunta misura comune. Che banalità la domanda protocollare: "Da uno a dieci, potrebbe assegnare un numero alla sua sofferenza"? Come se il dolore fosse quantificabile, assimilabile in una categoria standard all'interno di una misura comune. L'esperienza del dolore è unica come unica è l'esistenza di…

l'anima del mondo in Bruno

Il panteismo di Giordano Bruno è in realtà un panenteismo. Più vicino allo spirito che sarà di Spinoza che all'ilozoismo della tradizione antica. L'intero universo è un essere vivente governato da un'anima cosmica che pervade ogni angolo della materia, a tal punto che non ha senso parlare di mondo "inorganico". La vita delle pietre è…

Dante e il "nuovo"

Stupisce la frequenza con cui in Dante ricorre l'aggettivo "nuovo", inteso nel senso di "moderno". Il "dolce stil novo", come avanguardia letteraria del Duecento, la "Vita nuova" come romanzo sperimentale che infonde nuova linfa alla tradizionale formula del prosimetro, e soprattutto il "sole nuovo" della lingua del sì, il volgare esaltato nel primo libro del…

Juan de la Cruz mistico e poeta

Juan de la Cruz è senza dubbio il più potente poeta mistico della letteratura spagnola. Sulla scia del "Cantico dei cantici", egli descrive l'ascesa dell’anima a Dio come un progressivo processo di espoliazione e purificazione, radicale "kenosis", svuotamento dell'Ego da ogni pretesa di dominio, «notte attiva» in cui trova via via posto una sempre più…

il lusso di fermarsi

La nostra società concepisce le pause come interruzioni improduttive che arrestano la presunta crescita del fare, del produrre, dell'accumulare, del capitalizzare. Ma le pause non sono interruzioni, fanno parte del ritmo vitale di ogni essere vivente. La poesia, la musica, il respiro, e la vita non esistono senza pause. E se la nostra società adora…

il balbettio dei mistici

Non è corretto affermare che il mistico aspiri al silenzio, al naufragio della parola, alla stupefazione dell'ineffabile che si spalanca al di là di ogni dire umano troppo umano. Il mistico è colui che vive il paradosso di una condizione esistenziale tesa tra l'impossibilità di dire e l'impossibilità di tacere, tra la fragilità della parola…

la Beatrix della "Vita Nova"

Il nome di Beatrice nella "Vita Nova" non è il nome proprio di colei che viene chiamata Beatrice. E' un ricordo di copertura freudiano, Dante su questo è esplicito: la evocano come "Beatrice", dacché gli uomini "non sapeano che si chiamare". E' una presenza fantasmatica che si colloca sul piano di intersezione tra immaginario e…

le radici della tradizione

Avere radici significa essere capaci di alimentarsi di un terreno, quello della tradizione, che è fertile per definizione. E' in questo senso che bisogna leggere l'appello dei medievali alla Auctoritas. Appellarsi ad un Auctor significa radicarsi in un terreno, scegliere liberamente un punto di partenza, un tema che sarà oggetto di innumerevoli variazioni. Nessun medievale…

elegia del viandante

il fumo del bivacco si leva silente, a ridosso dell'arida costa di diaspro. fra le nubi intirizzisce uno stormo di stelle, perdute nel nero deserto del cielo. in fondo al cuore, l'eco di una preghiera balbettata si diffonde come il rantolo di una campana. la luce del sole è una lama che affonda negli occhi,…

sirventese

dirada la nebbia sui tetti fra lastre di luce, e l'occhio si perde. infuriano i gorghi dell'alcol centuplicati dalle scie di una stella morente, e l'occhio si perde. rallenta la corsa del dito ligneo tutto tremante lungo le linee della Torah, fra cori di morti che osannano il Padre. e l'occhio si perde nel nero…