i fantasmi d'Amore

La poesia amorosa del Duecento, dalla scuola siciliana ai stilnovisti, offre una dimostrazione esemplare della concezione medievale dell'eros. La donna cantata dal rimatore-amante più che una presenza fisica è un’ossessione della mente, un’immagine dipinta nell’anima. Il vassallo d’Amore vive un’avventura esistenziale collocata in una zona allucinatoria dai confini sfumati in cui il reale viene assorbito…

Saturno e la malinconia

Nella medicina medievale e rinascimentale la bile nera ("melaina chole", da cui proviene la "melancholia") è associata alla terra, elemento freddo e secco, alla stagione invernale e al pianeta Saturno. Microcosmo e macrocosmo sono legati da una fitta rete di corrispondenze, e il macrocosmo è ancora letto e interpretato da un punto di vista qualitativo.…

il naufragio di Ulisse

L'interpretazione dell'Ulisse dantesco proposta da Ruedi Imbach, grande studioso contemporaneo di filosofia medievale, fa chiarezza su tutta una serie di luoghi comuni che continuano a circolare intorno all'eroe omerico. Ulisse è una personificazione della ragione umana, analogamente a Virgilio. Ma mentre il poeta dell'Eneide riconosce i limiti della ragione, il suo vassallaggio nei confronti di…

la vertigine della solitudine

La solitudine radicale che si sperimenta quando ci si immerge nella natura, fuori del brusio del mondo, liberi dai rumori molesti e dal chiacchiericcio della gente, conferisce una lucidità spietata, una comprensione viscerale della condizione umana, della finitezza invalicabile del destino. Sei veramente solo quando ti trovi di fronte all'immensità del cosmo, e quando riesci…

Immaginazione, conoscenza e poesia in Dante

Nella filosofia medievale, la cosiddetta "immaginazione" è la facoltà conoscitiva che riceve e registra le immagini corporee fornite dai sensi. Tale facoltà riproduce all'interno dell'anima ciò che proviene dall'esterno e si conserva nella memoria. Si tratta di una immaginazione riproduttiva, vincolata al mondo inferiore, e del tutto passiva. In "Purgatorio" XVII (dal verso 13 in…

La poesia come memoria dell'Origine: Dante eterodosso

Nel "De vulgari eloquentia" Dante elabora una delle sue tesi più eterodosse e meno frequentate dagli studiosi. Benché il primo evento linguistico registrato nella "Genesi" sia il colloquio intercorso tra Eva e il serpente tentatore, è più razionale ammettere che un così nobile atto di parola del genere umano, quale dev’essere considerato il "primiloquium", origine…

ode al tempo

stantie metafore ti assalgono, tempo mio, tempo cosmico, tempo del nulla. tu che non scorri, ma salti e fluisci, sei astro degli astri, radice dei segni dipinti nel cielo. radice dei cuori, strappati da eros.

l'ineffabilità in Dante

Il tema dell'ineffabilità della donna, che in Dante appare per la prima volta nella canzone "Donne ch'avete intelletto d'amore", punto di svolta della "Vita Nova", ha una chiara matrice teologica nel motivo neoplatonico dell'ineffabilità del Divino. Guinizzelli e Cavalcanti hanno anticipato questo topos, come noto. Ma in Dante vi è qualcosa di strutturalmente nuovo. L'ineffabilità…

contemplazione e speculazione

La ricchezza del pensiero medievale la si evince anche dal modo in cui intere generazioni di pensatori hanno discusso il problema della conoscenza a partire da due termini che sono altrettante metafore: "contemplazione", che proviene dallo scrutare il "tempio" del cielo e che indica una visione panoramica e simultanea della verità; e "speculazione", che alla…

A Debora, toujours

Sotto terra, è cresciuto il mio cuore. Come un ortaggio alieno, residuo di sbarchi dimenticati. Adesso ha le radici in cielo, le fronde sulla cresta delle montagne, il profumo ovunque. Ovunque risuonino i tuoi passi, ovunque si diffonda tua fragranza, ape laboriosa, chiamata "Deborah".