Bruno lettore di Qohelet

Non è difficile trovare in Bruno insistenti citazioni dal "Qohelet", spesso audacemente affiancato alle "Metamorfosi" di Ovidio. Siamo di fronte a una grandiosa radicalizzazione del principio tipico della filosofia rinascimentale secondo cui tutte le religioni derivano da un ceppo comune che include paganesimo e cristianesimo, la cosiddetta "prisca theologia". Ma nel caso di Bruno il…

incarnazione

Ogni cosa deve incarnarsi, se vuole davvero realizzare la propria natura. L'incorporeo è l'incompiuto. Un ente mutilato. Il pensiero formulato nella mente che non si esprima in parola è mutismo. L'anima che rimane nel mondo delle Idee e che rifiuta di incarnarsi non resta pura, ma rimane incompiuta. Anche il Verbo per compiersi ha dovuto…

rileggendo Enzo Paci

Provo a riformulare la definizione dell'esistenzialismo che Enzo Paci elabora nel testo: "Il nulla e il problema dell'uomo". Essere esistenzialisti significa non distogliere mai lo sguardo dal nulla che ci corre intorno, dal nulla che circonda da ogni canto quell'essere specifico che noi siamo in quanti interroganti. Aggiungo: il nulla, quel nulla di cui parla…

lettere d'amore

Scriviamo lettere d'amore per rivivere un incendio, per sfiorare l’abbaglio che ci fa sentire vivi, per incamminarci verso quell'altrove che è la porta dell'Infinito. Si scrivono solo lettere di fuoco, quando si scrivono lettere d'amore, come esseri che recano sulla pelle il marchio di fuoco dell'Assoluto.

Nosferatu

Il "Nosferatu" di Werner Herzog è un teorema. Si dimostra come l'immortalità, intesa quale prosecuzione a tempo indeterminato dell'esistenza dell'Ego, sia una condanna piuttosto che la salvezza.

la sacralità della natura in Bruno

L'anima del mondo, per Giordano Bruno, è dotata di un intelletto cosmico che opera all'interno della materia riempiendo l'intero corpo dell'universo. Come artefice interno alla materia, l'intelletto indirizza la natura a produrre infiniti mondi e infinite forme di vita. Da qui la sacralità dell'universo, Dio vivente e al tempo stesso ombra dell'Uno ineffabile che trascende…

l'estasi di Bruno

Nello splendido "De l'infinito universo e mondi", Giordano Bruno celebra l'immensità del cielo come simulacro e icona dell'Assoluto. Lo sguardo estatico si perde in orizzontale e in verticale, portando oltre ogni limite l'idea mistica di "estasi". Estasi mistica non vuol dire più, e soltanto, perdersi in Dio, fondere l'anima con l'Uno (Plotino), ma perdersi nella…

l'orizzonte dell'eternità

Per la tradizione neoplatonica che Dante riassume in un passaggio della “Monarchia”, l’essere umano vive “in horizonte aeternitatis”, ovvero sulla sottile linea di confine che divide l’emisfero della materia dall’emisfero dello spirito. Sopra e sotto diventano determinazioni temporali, non solo spaziali. Sopra, l'eternità. Sotto, il tempo. Giordano Bruno non fa che sottoporre questo tema musicale…

ancora su Bruno

L'anima del mondo, dotata di intelletto, si congiunge con la materia universale dei corpi a plasmare il mondo sensibile, ma piuttosto che imprimere le forme su un substrato inerte e passivo, come nella tradizionale concezione demiurgica risalente per lo meno al Timeo di Platone, l'anima intellettuale non fa che evocare le forme dal grembo della…

l'ontologia femminista di Giordano Bruno

Nel bellissimo quarto dialogo del "De la causa, principio e uno", Giordano Bruno esalta la fecondità della materia, principio e sostanza universale, esplicitamente accostata alla "mater" degli alchimisti. E nel compiere questa potente operazione metafisica, il Nolano distrugge il becero maschilismo degli aristotelici, che nel dialogo è impersonato dal pedante Polinnio. Costui esordisce con lo…