meditazione metafisica

La condizione umana spesso assomiglia a un desiderio di allontanarsi da tutto ciò che di più intimo appartiene a noi stessi, assomiglia a un desiderio costante e irrefrenabile di "distrazione" e "divertimento". Forse è l'eccesso di coscienza, la fonte di ogni distrazione. L'eccesso di coscienza che si traduce in una totale assenza di abbandono.

la scrittura automatica

I surrealisti, e Andrè Breton in particolare, esasperano il tradizionale concetto di "ispirazione" introducendo l'idea di "scrittura automatica", un processo che tende a eliminare ogni mediazione cosciente, finalizzato a rendere la scrittura una sorta di trascrizione passiva in grado di dare voce all'Inconscio; ossia: all' aldilà del linguaggio. Questo è il problema che sorge, a…

Lord Chandos, il silenzio e le parole

Nella "Lettera di Lord Chandos", Hugo von Hoffmansthal descrive lo stato di paralisi che si prova nel momento in cui la cosiddetta 'ispirazione' poetica vien meno. Le parole diventano ostili, si trasformano in occhi che fissano l'autore con uno sguardo cupo. Eppure, dietro questo mancamento, si apre uno spiraglio. E' come se il poeta, in…

Impromptus 3

A volte i pensieri e le immagini ti attraversano come neutrini, particelle invisibili provenienti da un Altrove ineffabile. E' allora che inizi a dubitare della tua reale esistenza. Poi, un soffio di vento. Il freddo sulle guance ti riconduce alla gioiosa lotta quotidiana.

L'idea di materia in Bruno

La materia non è mai informe, scrive Giordano Bruno nel "De la causa, principio e uno". La materia si identifica con la potenza creativa della natura, e se anche la diciamo priva di forme non intendiamo con ciò descriverla come il ghiaccio che è privo di calore, ma come la donna gravida in procinto di…

salvezza

Le stanche navate del duomo riecheggiano un allelujah! distratto, stonato. Ti fermi, e mediti silente sul sagrato antistante, indeciso se entrare. Mentre il grido di un rapace, nell'alto dei cieli, ti ricorda: sei fatto di sabbia. Rincasi veloce sperando di non incontrare anima viva. La pioggia si mischia alle lacrime. Una salvezza imprevista, come un…

gli infiniti di Bruno

Infiniti mondi nell'universo, infinità della materia, universalità dell'anima intellettiva che riempie l'intera mole del cosmo, tutto in Giordano Bruno diventa inno, lode all'immanenza e all'infinita potenza della Natura. L'infinito in Bruno accende la miccia della speculazione filosofica per esplodere nell'estasi del panteismo.

gli infiniti di Giordano Bruno

Il mutamento, il divenire, la metamorfosi, non appartengono all'universo, bensì alle cose "de l'universo", scrive Giordano Bruno nel quinto e ultimo dialogo del "De la causa, principio e uno". L'universo è la sostanza infinita che accoglie, sostiene, e conserva, la totalità degli infiniti mondo che la abitano. Ciascuno di questi mondi è soggetto a nascita…

disperazione leopardiana

"Mi diedi tutto alla gioia barbara e fremebonda della disperazione", scrive Leopardi in un incandescente appunto dello Zibaldone risalente ai primi del 1820. Al contrario del luterano Kierkegaard, la disperazione per il filosofo di Recanati non è la "malattia mortale" appesa all'ansia di redenzione, è oggetto di una gioia barbara. Forse, la condizione interiore che…

il solido nulla

Il sentimento del nulla costituisce, in Leopardi, la vera introduzione alla metafisica. Nullità di tutte le cose, vivo sentimento dell'immane deserto del mondo, tra reminiscenze del Qohelet e brandelli di biografia. Su questo tessuto, lo "Zibaldone" propone un abbozzo di sistema. Un sistema anti-idealistico, una metafisica negativa.