il solido nulla di Giacomo Leopardi

Che l'immagine del "solido nulla" evocata da Leopardi in un ben noto passo dello Zibaldone sia una contraddizione in termini, e non solo un semplice ossimoro, in pochi lo notano. Effetto della luce abbagliante che si sprigiona da essa. Luce nera, caligine mistica. Eppure è su questa intuizione che Leopardi costruisce un sistema capace di…

nascere

Perché proprio io sono nato, mi sono incarnato qui ed ora e non qualcun altro? La domanda risuona nell'immensità del vuoto. O forse, la risposta è in noi stessi, nel nucleo più recondito della nostra interiorità? Forse perché una presenza mi ha accompagnato in questo soggiorno terreno? Una guida celeste mi ha consentito di scendere…

stanchezza

La stanchezza è una condizione esistenziale, ontologica. E' l'apertura di una temporalità altra rispetto allo scorrere ordinario del tempo. Nella stanchezza si modifica la struttura stessa del nostro dimorare nel mondo. Tutto rallenta, tutto diventa lieve. La stanchezza è una condizione totalizzante, per questo appartiene all'ontologia.

alla luna

Quando la luna striscia nel cielo lasciando strisce di bava e di luce, ti fermi in ascolto. E la musica delle sfere ti assorbe in un manto di stupore. Lo stupore di essere qui, tu, striscia di oscurità lambita dal fiume dell'Eterno.

l'infinito e l'eternità

L'infinito non è qualcosa di spaziale, allo stesso modo per cui l'eternità non è un qualcosa di temporale. Infinito ed eternità esprimono la pienezza dell'essere, la sua potenza, la sua intensità vitale, e sono dimensioni che non hanno nulla a che fare con una estensione indeterminata nello spazio e o una estensione illimitata nel tempo.

Astarte

il saluto di presenze invisibili ti accompagna durante il risveglio, lungo la soglia tra l'astrale e il reale. e subito un fiotto di luce ti assorbe nel quotidiano. è dura esser qui. un grumo ti angoscia ti avvolge mentre scendi dal letto. che la lotta abbia inizio, sussurri nel buio, e che Astarte ci assista,…

Silenzi

Silenzi desertici si irradiano come onde gravitazionali nel buio del cosmo. Capti una vibrazione, e hai un sussulto. E comprendi che essere formica o stella non fa differenza al cospetto dell'Infinito.

sul destino

"Ducunt volentem fata, nolentem trahunt" scrive Seneca in una celebre lettera a Lucilio. Mi piace tradurre in questo modo la splendida frase latina: "il destino guida chi lo asseconda e trascina di peso colui che tenta di opporglisi". Ed è vero che spesso s’incontra il proprio destino lungo la strada che si era presa proprio…

il tragico in Nietzsche

"La nascita della tragedia" è un libro estremamente complesso, che ad ogni rilettura svela sempre un volto nuovo, uno strato di senso inedito che all'improvviso ti sorprende. Qual è la latitudine della categoria del "tragico" che si profila in questo testo? Tragico è lo spettacolo del dolore umano, e cosmico, come evento necessario, e irredento,…

il misticismo poetico

Nella tradizione cistercense e vittorina che confluisce nel bellissimo "Itinerario della mente in Dio" di San Bonaventura, il mistico è colui che compie un itinerario lungo la scala di Giacobbe protesa fra cielo e terra nel tentativo di carpire, già in questa vita, una scintilla della visione beatificante oggetto della promessa escatologica. E’ a questo…