Cioran il disperato

Devastato dall’insonnia, in preda al «nulla senza tregua», il ventiduenne Emil Cioran si getta a capofitto nella scrittura. Senza questa «esplosione salutare» nulla lo fermerebbe dal levar la mano su di sé. Da questa condizione esistenziale nasce quello sconvolgente diario di bordo che è «Al culmine della disperazione», un continuo sferrare colpi mortali ai cliché…

il cosmo è animato

Se il mondo non avesse un'anima, l'intera mole del cosmo finirebbe in rovina. Questo è un principio classico di matrice platonica che ritorna in Plotino, in Giordano Bruno, e nel giovane Schelling. Nasce da un'intuizione e si sviluppa in un percorso concettuale: sentire il mondo come un tutto animato, viverlo come un grande essere vivente.…

l'impronta dell'Invisibile

L'inizio dell'itinerario mistico è sempre un'ombra, una traccia, un'impronta flebile sul tessuto dell'essere sensibile. Il termine tecnico, coniato da Agostino sulla scia dei platonici, è "vestigium": l'impronta del piede sulla sabbia, alla lettera. Bonaventura ne fa il primo grado dell'ascesa lungo la scala di Giacobbe che unisce la terra al cielo. Giordano Bruno ne fa…

il silenzio in Chandra Livia Candiani

Le poesie di Chandra Livia Candiani ci appaiono come sentieri nel buio del silenzio, ma a uno sguardo più ravvicinato si configurano come fughe dal rumore del mondo. E' questo, forse, lo spazio utopico della poesia. Una linea di fuga via dal rumore del noto, un continuo incespicare verso il silenzio dell'Ignoto e dell'Invisibile.

Dante in quattro aggettivi

I quattro punti cardinali della figura di Dante si riassumono in altrettante parole-chiave: ghibellino, cosmopolita, radicale, visionario. Ghibellino in quanto laico, come ben vide il Foscolo nei "Sepolcri". Cosmopolita in quanto estraneo all'idea di nazione (“io che ho per patria il mondo come i pesci il mare”, scrive nel De vulgari eloquentia). Radicale in quanto…

Bergson e Montale

È esperienza comune che il tempo misurato dagli orologi non coincida con il tempo dei nostri vissuti interiori, afferma Henri Bergson. Più che parlare di 'tempo' al singolare dovremmo parlare di differenti dimensioni della temporalità. Ecco allora che al tempo degli orologi, delle abitudini, e della ricerca scientifica, si contrappone il tempo dei dati immediati…

ancora sulla phoné in Carmelo Bene

La riflessione di Carmelo Bene sulla "phoné" scaturisce anche rilettura del prologo del Vangelo di Giovanni: "in principio era il Verbo". All'estremo opposto della parola piena, del significante che dona significato, della Parola che crea nel momento stesso in cui viene proferita, la phoné è vibrazione materica che restituisce molteplici strati di senso avvolgendoli in…

amore metafisico

Sulla scia di Marsilio Ficino, anche Giordano Bruno identifica l'anima del mondo con Eros, il "magnus demon" dotato di una natura intermedia tra umano e divino, secondo quanto insegna la sacerdotessa Diotima nel "Simposio" di Platone. L'amore svolge un ruolo metafisico essenziale nel mettere in comunicazione i diversi piani della realtà. L'amore è dunque l'unica…

Laetitia spinoziana

La "laetitia" in Spinoza è la visione delle cose "sub specie aeternitatis". L'eternità è come una finestra attraverso la quale la mente umana può cogliere in modo intuitivo il legame necessario tra Dio e Natura, tra la sostanza infinita e l'infinito decorrere dei suoi eventi. La lezione di Bruno è evidente, come in molte altre…

conoscenza e infinito in Bruno

Ogni singolo intelletto può raggiungere la verità solo se è capace di trascendere i limiti della propria natura e riconquistare l'unità con l'intelletto infinito che governa l'intera mole del cosmo. Questo, alla fine, è il senso del percorso di conoscenza che Giordano Bruno elabora negli "Eroici furori". L'itinerario descritto in quest'opera assume la forma di…