riflessione su Gurdjeff

Se le azioni quotidiane restano impelagate nella coazione a ripetere, nella meccanicità delle abitudini consolidate, il risultato non può essere che una continua incrostazione di forze negative attorno a noi. Una incessante dilapidazione di energia. E' necessario essere presenti in tutto quello che si fa, in modo da trasformare ogni piccolo gesto in un movimento…

Lucifero, anticristo semiotico

Il paesaggio sonoro dell'Inferno dantesco viene delineato fin dal III canto. "Diverse lingue", "orribili favelle", un plurilinguismo caotico e deforme che restituisce l'immagine di una buia città dell'odio priva di ogni speranza. L'inferno è un luogo assoluto, il luogo della lingua morta, della parola che trasmette soltanto reazioni animalesche al male fisico e spirituale che…

su Emily Dickinson

E' assai difficile parlare di "poetica" nel caso di Emily Dickinson, tanto enigmatico è il nesso tra slancio, riflessione metafisica e descrizione del quotidiano che attraversa da un capo all'altro la sua scrittura. Siamo di fronte a una passione bruciante che si fa carne in un continuo trasalire nel silenzio.

poesia e memoria in Dante

Il primo atto linguistico proferito da Adamo nell'Eden, secondo Dante, non può non essere stato altro che l'invocazione del Nome di Dio: "El!". Questa ipotesi, afferma Dante nel "De vulgari eloquentia", non trova riscontri nel testo della "Genesi", ma deve essere ammessa come un postulato della ragione, o meglio: a partire da una esegesi del…

sul "Convivio" di Dante

Sebbene si presenti come un manuale laico di filosofia per laici, il "Convivio" dantesco assume un'inequivocabile dimensione eucaristica, ad ennesima dimostrazione del fatto che anche nel Medioevo la dimensione religiosa dell'esistenza non si identifica con l'appartenenza all'ordine clericale. Il "Convivio" risponde al precetto evangelico di dar da mangiare agli affamati di conoscenza, di istruzione, e…

Parlare è disegnare

Difficile liberarsi dell'idea che parlare significhi far corrispondere le parole alle cose, ritrarre un mondo, descrivere una realtà oggettiva. Parlare significa dipingere, costruire visioni del mondo. Così io intendo il lascito della filosofia di Ludwig Wittgenstein.

solitudine e nomadismo

Il nomadismo è una condizione esistenziale che spesso si accompagna alla solitudine, come ciascuno di noi può sperimentare facilmente. Essere nomadi non significa viaggiare in orizzontale, ma percorrere un itinerario di ascesa verticale, spirituale. Abbandonare il noto per l'ignoto, incamminarsi nel deserto interiore.

la materia spirituale

Nel "De la causa, principio e Uno" Giordano Bruno distingue nettamente tra materia e corporeità. La materia è il principio potenziale che si irradia ovunque, fin nei piani più elevati dell’essere. Pertanto, esiste una materia spirituale propria dei mondi superiori. La corporeità tridimensionale del mondo fisico è solo il precipitato ultimo della materia. Siamo al…

il tempo nello Zibaldone

Lo Zibaldone leopardiano presenta molte riflessioni su quella che chiamerei la grande distesa del tempo. Da una parte, il tempo viene definito mero "accidente" delle cose. Dall'altro, lo spessore del tempo è vissuto nella pienezza della sua incombente politicità. Un tema da approfondire, senza dubbio.

parola poetica e redenzione

All'inizio della seconda cantica, la "morta poesì" risorge nel segno di Calliope. Se la discesa agli inferi mette in scena il processo di entropia della parola umana che decade a rumore animalesco, il "Purgatorio" dantesco segna l'ascesa al paradiso terrestre, l'Eden primigenio del linguaggio adamitico. E' grazie alla sua opera di forgiatura del "parlar materno",…