il mito di Narciso nel Medioevo

Secondo la lettura elaborata nel Medioevo del celebre mito narrato da Ovidio, Narciso non è colui che si innamora di sé stesso, del proprio "ego", bensì colui che prende l'immagine umbratile riflessa sull'acqua per un essere in carne ed ossa. L'immaginario soverchia il reale e trascina chi ne è irretito verso la rovina. E' la…

elogio dell'incompiutezza

Nel celeberrimo discorso di Pico sulla dignità dell'uomo, l'aspetto più rilevante non consiste nella rivendicazione di una presunta centralità dell'uomo intesa in senso antropocentrico, ma piuttosto nell'esaltazione dell'incompiutezza, dell'imperfezione, che contraddistingue la natura umana. L'essere umano è sciolto dalle catene della necessità che inchiodano tutte le altre creature a un'essenza determinata e quindi a un…

idolatria

Nei racconti e nelle parabole di Rumi c'è un motivo che torna come una sorta di ritornello. E' idolatra colui che ha occhi solo per il visibile, per la scorza superficiale dei fenomeni, per l'opacità dell'essere. Ma se il visibile diventa trasparente al punto da lasciar passare almeno una traccia dell'Invisibile, ecco che il cerchio…

arte e pensiero

Un tenace luogo comune di matrice idealistica continua a ripetere che l'opera d'arte appartiene al dominio del sensibile, del materico, della corporeità abbandonata, per così dire, a sé stessa. Niente di più falso. L'opera d'arte è il luogo di incontro tra pensiero e sensibilità, fra spirito e materia. E l'immaginazione, come ben sapevano i medievali…

su Meister Eckhart

L'ascesa mistica verso la luce dell'Assoluto viene descritta da Meister Eckhart con un neologismo di conio tutto suo: "Entbildung", che tradotto alla lettera suonerebbe:"deimmmaginazione". Occorre spogliarsi delle immagini per salire al divino. Occorre dissolvere le nubi dell'immaginazione che ci tengono ancorati alla materia del mondo sensibile, ma per far questo occorre allenarsi assiduamente. Il mistico…

sulla cultura medievale

La filosofia medievale è segnata da continue contaminazioni tra temi, motivi, stili di analisi che appartengono a pensatori delle tre religioni del Libro. Di più, l'intera cultura medievale è una cultura della contaminazione. Toledo, sotto questo profilo, è emblematica: è in questo grande centro culturale che ebrei, musulmani e cristiani collaborano nelle prime traduzioni dei…

la poesia nel Medioevo

Nell'universo concettuale del Medioevo, la poesia non è confinata all'ambito dell'estetica, anche perché non esiste ancora una disciplina come la cosiddetta "estetica" atta a relegare la cosiddetta "arte" in uno spazio separato della cultura. Quando parla di poesia, un uomo del Medioevo pensa subito al Salterio, al Cantico dei cantici, o a qualche passo delle…

l'inferno quotidiano

L’inferno non si trova nelle viscere della terra, ma nelle profondità dello spirito umano. Le fiamme sono i meccanismi che ci imprigionano spingendoci verso uno stato di entropia. Blocchi, paure, cattive abitudini che diventano vizi capitali. Flagelli e autoinganni. In questo senso non è Dio a condannare l’uomo, l’inferno è la conseguenza diretta del nostro…

sull'Umanesimo

Dopo gli studi di Eugenio Garin diventa un luogo comune affermare la natura profondamente filosofica dell'Umanesimo, movimento che non è affatto riducibile alla sola componente retorico-letteraria intesa in senso stretto. Uno degli aspetti più rivoluzionari della riflessione umanistica consiste nel concetto allargato di "poesia" elaborato da autori come Poggio Bracciolini e Coluccio Salutati. Poesia è…

poesia e teologia

Il cosiddetto "allegorismo" medievale ha un'evidente matrice teologica: è il testo sacro a offrire il paradigma di una scrittura a più strati suscettibile di infinite interpretazioni. Lo strato letterale offre la superficie al di sotto della quale si squadernano, di volta in volta, i livelli allegorico, tropologico, e anagogico. Quattro dimensioni profonde della scrittura ciascuna…