sulla categoria del 'bello' nel Medioevo

Anche se il Medioevo riconosce una dimensione propriamente "estetica" dell'arte, si vedano le trattazioni relative al cosiddetto 'pulchrum artis', la bellezza rimane una categoria ontologica, che solo in seconda istanza assume un valore soggettivo nel senso della sensibilità percettiva. Il bello è una sorta di predicato trascendentale che equivale all'ente, all'uno, al vero. In questo…

Linguaggio e politica in Dante

La questione della lingua in Dante assume un'immediata valenza etico-politica, sulla scia di una tradizione di lunga durata che risale alla celeberrima definizione aristotelica dell'essere umano come specie munita di 'logos'. Logos ("locutio") significa abilità linguistica, capacità di costruire relazioni etiche, e dunque vita attiva. Ma significa anche capacità di costruire un sistema politico ispirato…

Bruno e Leopardi

Nel celebre dialogo leopardiano, la natura si rivolge all'islandese come se fosse la personificazione della sostanza universale bruniana. La sua indifferenza nei confronti degli individui, delle specie, degli esseri viventi in generale, riflette il carattere vicissitudinale degli "accidenti" bruniani qualora vengano considerati in rapporto al vero essere, la natura che è Dio in tutte le…

Machiavelli e Bruno

Il concetto di "mutazione" in Machiavelli ha evidenti assonanze con quella che sarà l'idea bruniana di "vicissitudine". Nel primo caso, siamo di fronte alla dialettica della storia, la dialettica agonale e tragica che vede confrontarsi la virtù del principe (e della moltitudine) con la cecità della fortuna. Nel secondo caso siamo di fronte a un…

eternità e tempo in Spinoza

La riflessione filosofica di matrice platonica ha chiarito fin dai tempi di Boezio che l'eternità non consiste in un semplice prolungamento all'infinito della cosiddetta linea del tempo. L'eternità è pienezza d'essere, una simultaneità assoluta del presente sganciato dal passato e redento dalla dimensione del futuro. Dio è eterno per definizione. Ma Spinoza aggiunge dell'altro: la…

Hölderlin e Rilke

In molti dei suoi frammenti filosofici, Hölderlin attribuisce al poeta il compito di estrarre l'essenza delle cose dal caos primordiale in cui sono annegate, dall'Uno-Tutto indistinto che si trova al di qua del principio di individuazione. Poetare significa nominare, in prima istanza. Formidabile l'assonanza con il Rilke delle "Elegie Duinesi"!

la noia in Leopardi, ancora

In Leopardi la noia ha una doppia valenza, oggettiva e soggettiva. Si presenta come una sorta di desertificazione del mondo, ma anche come una landa devastata dell'interiorità. Forse, la noia è il luogo in cui le coordinate dell'esperienza comune, soggetto e oggetto, perdono i loro connotati di stabilità. Non c'è più "io", non c'è più…

esplorazione mistica

La parola dei mistici è una sorta di esplorazione dell'incerta zona di confine che si libra tra l'insondabile profondità del Verbo e la labilità del linguaggio umano, confinato nelle sue anguste gabbie categoriali. E' un'esperienza del limite. Sotto questo profilo, la sezione conclusiva del "Tractatus" di Wittgenstein si inserisce a pieno titolo nella tradizione della…