gemiti incandescenti

Gemiti incandescenti fantasie che nervose echeggiano tra le carceri di pungenti orifizi, nel venerarsi tremante dell’annientamento. sinfonia da gelide astrusità graffiata è questo foglio macchiato di poesia giostra di affastellate divagazioni in rigonfiamenti d’ alchemiche attese. di compiaciuta ubriachezza divaga del decomposto scrivere la man fino all’avvolgente fiumana dell’esprimersi sanza esprimersi. sogghigna il dileggio delle…

gli spaventapasseri

◦Che rileva, amico mio, se favola siam o realtà? statici ci scorgerai pe' campi gioiosi a vegliare che dispettosi augelli il raccolto non abbian a insidiare che van mai sia 'l travaglio del dolce contadino cui 'l cor nostro anco se in paglia sempre sta vicino. custodi sia pur ignari siam della distesa di quell'agreste…

l'epidermide pungon

L'epidermide pungon non più gravida de' giorni bellicosi sintagmi d'involute escatologie d'infruttuoso ricercar ebbra è l'alma e più di spelonche ancor vergini avida non è. brandisce un ormai sconsacrato Elios la rilucente daga d'un ancestral castigo mentre ingiallito e atonico il pianoforte rinnega le crome ch'a lui si concesser figlie. esausti ventagli di orazioni asilo…

insegne di pallidi soliloqui

Insegne di pallidi soliloqui su incandescente lama d'oscur vanno danzando e pavoneggiandosi. il glacial ghigno d'ormai ammuffite scuole la strada schiaffeggia e sfigura, a urlo ergesi un'insulsa moneta di cifre abrase orfana gemente e la lacerazion frusciante ode del suo precario, transeunte appartener. tossisce inebetita una sinfonia di rododendri un tempo nobile nel fischio rabbioso…

odoran gl'inferi

Odoran gl'inferi dell'antiquo sangue in raggrumate e anomiche contese sparso; a ricomporsi industriasi nel ribelle schiocco dell'onde del coraggio il fasto di sé ignar. qual sciabordante precision di boscaioli ritmato di fruscianti fraseggi endemico ostaggio di scenografiche stagion tossisce 'l panorama figlio e figliastro di pittorico baglior. iridescente s'offre in angusto esagono d'emozioni profanate 'l…

sul limitar di spogliato cielo

Sul limitar d’uno spogliato cielo inerme e scapestrato giaccio i giorni ch’ondeggian di tristezza e un naviglio di sentimenti a scia d’una deriva ubriaca maritati. sghignazzante s’affila la daga d’un inestirpabile orrido e il gradiente dei rimpianti si cesella madido di vetusti eppur ancora urlanti fallimenti. stridule urla d’ancestrali ortiche assassine s’avvincono su indifese fantasie…

di diacronici facili compiacimenti

Di diacronici, facili compiacimenti il tormentoso alveo svelasi ove granelli d’evanescente coraggio sgretolandosi vanno da anime ancor barbare umiliati. d’inarginabile estinzione ebbro si scorge il primitivo slancio, rattrappite per sempre giaccion le mani in cui un tempo la purezza incandescente respirava dell’affermar e dell’osare. sbatte furente la frusta dell’osannante, accecante conformismo abbattesi ogne accadimento traditore…

d'incompiuto amor

D’incompiuto amor aliti troneggiano vetuste balugini di speme svergognando, intonso è l’attimo dell’esser negati, eppur di rinnovellati rifiuti aspramente madido. compiendosi va l’ennesimo genocidio del cuore, d’un rifrangersi di fallimenti ebbro, emozioni giustapposte soggiacciono a ragli di mai domabili certezze. più non ruggiscono le rivoltanti un tempo aggraziate oleografie d’ indizi di festa orfane. sol…

quando

Quando la parola astenersi saprà d’esser vendetta delle carezze del silenzio, quando il respiro d’un fiordaliso all’uomo rivelerà intonse le inossidabili memorie della terra di cui fu figlio, quando rivoli di iridescenti lacrime, sul viso s’incideranno a ricamare storie d’illuminata fraternità demiurghe, quando la cima montuosa della ragione offrendosi andrà al sole d’un’inviolabile fede allora…

gemiti di terra mai violata

Gemiti di terra mai violata offrimi perch’io mi reinventi respiro demiurgo folle in un mondo assassino al brulicar della perfidia dolcemente sordo. se pur sol mi rimanga a baciar la pelle l’impronta d’un ammuffito rantolare riguardo abbi almen de’ miei onirici, incanutiti fasti, che di boccioli fuor figli di preghiere scalpitanti eppur inevase. ch’io mai…