il panettone

Superbo t'ergi e anco gioviale ogne volta ch'arda un novel Natale di uvette se' ricolmo e di seducenti canditi che sul tempo regnan come inscalfibil stalagmiti. Figliuol diletto di tradizion meneghina ch'a tavole imbandite t'offri poi che silente è la cucina rechi gioioso e al tempo pomposo nome amato, prelibato, multiforme d'orfica fragranza custode e…

fiori freschi

Dal ventre immoto scintillan di simulacri ormai dimenticati e il vento imperlano di storie e memorie limpide Favole incompiute nel vortice d’un tempo incompiuto. fiori freschi ch’ all’aria sorridono come fate che gementi mendicano d’uno sguardo di passaggio, la transeunte attenzione; fiori freschi che accarezzano il silenzio di lapidi disadorne o sgargianti custodi se li…

respiri randagi

Respiri rantolano randagi da una lingua infuocata di balcone sedotti e carezzati vita più non chiama vita in questa girandola di sensi incompiuti. Morde la strada di ghiaccio di fallimenti e costruzioni decomposte ebbra e orfana di spada occhi che antri di sguardi fendono indifferenti e taglienti più non suscitano litanie di sospiri. si dilegua…

UNDICI SETTEMBRE 2001

Vigliacca la scia impazzita del velivolo della fame di sangue ignaro e innocente s’armava su torri uguali eppur diverse che di scintillio vital brulicavano. Tra i binari di un’ignara quotidianità e il fantasma di cemento della fretta ch’a tagliare il tempo è avvezzo. Gemelle, nell’impotenza e nel decomporsi mondo che si maledice maceria mondo che…

omaggio a edmondo bernacca

Dama imprevedibile e capricciosa è questo concerto disarmonico eppur fascinoso d’un cielo che incastonato regna tra schegge di nembi, cirri e strati e schizzi pittorici di sole. Ecco la magia, fin lassù salire, inoltrarsi lievi con l’ascensore del pensiero e della fantasia, scoprire che al mondo da sempre io sono per scorger quanto messer urano…

verseggiar nervoso

Sciabordare confuso di stilemi ch’a folle ubriacatura avvince e incatena è quest’indiavolato cancro del poetare d’affastellate ruvide emozioni imbevuto. Più non s’occultano gli orfici arcani dall’urlare irrefrenabile di uno stilo ribelle fremito diluviale di psiche ingovernabile; scelta pungente d’amare è ogni verso scrigno di anima vulnerabilmente vitrea che gemente si scorge tra insenature di incompiutezze…

soliloquiare

Lacerazione vitrea è vedere l’amore quando l’amore vederti non intende né sa l’ ubriacante confusione di sentimenti sfuocati un viso svergogna arrugginito dalle lacrime. indifferente becchino appare cronos A scavare altra tomba intento e compiaciuto corre e intercettare non si lascia la gente intorno mentre di baglior orfano resta il mio giorno. Ma è l’autenticità…