Autore: Cesare Moceo

Sono nato in mezzo alla fame e assieme alla fame son cresciuto mortificato arrossito nell'anima con gli occhi a guardare sempre all'ingiú e con le ombre gelide della commozione a far teatro Son rimasto spesso solo con me stesso a credere in Cristo e anche a andare a spasso col Demonio con Loro ho camminato…

Mattine prigioniero del mio tempo passate a scrivere ciò che la mente detta pensieri parole tutte scritte con lo stesso tratto aspro con lo sguardo assorto rivolto verso l'azzurro pallido del cielo con il sole appena nato a scivolare furtivo attraverso quell'unica finestra aperta sul mondo E d'un tratto fermarmi con gli occhi umidi mentre…

Edonistiche antipatie emanano stravaganze e cospargono l'anima di frigidi fremiti a decorarne le pareti e illuderne l'Essenza Strane e incontenibili proteste della sofferenza a rimproverare se stessa per la mancanza di tempo e d'amore nel dolore perentorio e inarrestabile che svuota e ossessiona nell'eleganza della dignità serbata con ardore nel cuore . Cesare Moceo ragazzo…

Esploro il mio Essere nelle sue più disparate doti e nei suoi variegati difetti sventagliate tumultuose d'ineffabilità eccelsa immersa voluttuosa nei pensieri E m'avventuro dolcemente tra i meandri senza tempo dell'antico sapere animismi e misteriosofie avvolte tra le spire dello scibile a donarmi ancora istinti primitivi e desiderio di rutilanti scoperte . Cesare Moceo ragazzo…

Allenato ad ascoltarmi l'anima e godere appieno della mia interiorità, vivo la vita accordando alla mente intensi piaceri pur nell'acribia del pensare ai misteri del mondo. E inseguo i battiti del cuore, quando questi regalano all'Essere, tutta la malinconia che slancia verso l'infinito, dentro i piaceri e la brama di vivere . Cesare Moceo ragazzo…

Quando l'equilibrio della crudeltà si sbilancia, la mente pretende la sua vendetta finale, mentre l'anima cerca la sua via d'uscita. Facile sarebbe smettere i vestiti della bontà e indossare nere volontà che si avvolgono all'anima! Ma a che pro ? Io non sono un Everest nella mia vita, guardo indietro tra i miei sessantasette anni…

Il tagliando (Mareluna-Settembre 2020 Nel coraggio di dover trovare le emozioni per il futuro nei vortici di un'esistenza che oscilla sull'orlo del nulla in cui le strade da percorrere sono talmente visibili da non poter essere viste aprire le finestre del cuore E sognare ad occhi aperti scelte di vita impegnative nelle abbuffate di quotidianità…

Vado,angelo tra gli orchi nelle mie vene scarlatte che risplendono ai primi raggi di sole, col passo leggero e silente per i viali alberati del mio Mareluna, inseguendo i profumi pungenti e fragranti del nuovo giorno che nasce. E in quel lento passeggiare, la mente è invasa da ricordi in cui sfavillano fisse luci del…

Immani tormenti risucchiano l'anima rombano sprizzano angosce rintronano ricadono addosso pesanti pungenti come aghi d'agonia nell'aria che sa di odio quasi a tessere stole di seta fredda che scivolano sulla pelle a abbracciare e stringere i groppi che stanno dentro a ognuno a schiamazzare tra le emozioni a schiavizzare le passioni E là vivi nell'illusione…

E rimaniamo qui accarezzati dalla nostra solitudine nella compagnia reciproca delle nostre anime a godere del fruscìo dell'ibisco e del sorriso delle rose ancora orgogliose E l'ulivo prossimo alla raccolta confortato di pace a costeggiarne le Verità che piange i suoi figli nel silenzio di fine stagione in attimi d'attimi a mischiarsi con il fiato…