Per Eugenio Garin, il Rinascimento non è stato soltanto una tappa fondamentale della cultura mondiale, ma una concezione della vita e della realtà che afferisce, direi, al livello esistenziale primario. Appartiene a quella che Giovan Battista Vico avrebbe chiamato la “storia ideale eterna”. Il Rinascimento è la presa di coscienza di un’età gloriosa della storia universale, un’affermazione vibrante della dignità dell’uomo, della sua capacità di plasmare sé stesso e il mondo contro ogni negatività derivante dalla tradizione storica o dalla natura. In questa epoca buia e oscurantista, si sente il bisogno vitale di un nuovo Rinascimento.
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