Chi è Dante? Un ghibellino cosmopolita radicale e visionario. Ghibellino, ovvero laico. Come aveva già visto da par suo Ugo Foscolo. Cosmopolita perché antinazionalista (“io che ho per patria il mondo come i pesci il mare”, scrive nel De vulgari eloquentia). Radicale perché convinto della potenza ulissiaca della ragione, della “Donna gentile” – la filosofia – presente in Dio, prima ancora che nell’intelletto umano. Visionario perché convinto, nonostante tutto, dei limiti strutturali della ragione, e della necessità di passare oltre, verso forme di conoscenza sapienziale, estatica, mistica. Dante non può essere rinchiuso in una definizione, e i quattro aggettivi non pretendono certo di ingabbiarlo in una definizione. Sono quattro coordinate virtuali che lo collocano in uno spazio topologico non euclideo.
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