In numerosi trattati delle Enneadi, Plotino sviluppa la tesi secondo la quale l’anima individuale non discende completamente nel mondo della materia, ma una “parte” di essa rimane sul piano superiore dello spirito e ha di esso una conoscenza adeguata, sebbene noi non ne siamo per lo più coscienti. L’inconscio plotiniano, a differenza di quello di Freud, è posto al di sopra di noi, su una sfera astrale o intelligibile. Risalire verso l’inconscio significa accedere al nucleo profondo e universale del proprio essere, e da qui accedere alla salvezza.
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