La memoria in Bergson è una striatura dell’Essere. Lungo il tragitto che inizia con il Saggio sui dati immediati della coscienza e culmina con L’evoluzione creatrice, la memoria viene pensata al di là della dimensione soggettiva, o meglio: al di qua della divisione tradizionale tra soggetto e oggetto. Ecco allora che la durata, in quanto slancio vitale, diviene la potenza dell’essere nella sua produttività immanente, capace di infinite ed imprevedibili ramificazioni.
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