Poesia

MAGNALIA

Rinfresca la marea
su vecchi girasoli,
il tempo s’affaccia alla finestra
sul tremitìo di specchi,
e nel cuore di foreste
s’ammuffa la lineata stanca,
sbuffa sui bulbi innacquati,
nella cuna della baia annerrita
su gomiti di salgemma.
A ridosso del biancospino
un romorio di ghiande,
di pioggia sulle serrature,
di gàlbuli crespati di neve
nella costura di lune traverse.
Sporge il giglio
sull’unghia di calce,
si scompone il lezzo amarantino
sulla fronte di un mago dipinto
nell’orlo di legno,
scompare nel lago
di cerchi impetrati,
si sversa in dotti di trecce
navigati dall’ignoto
sopra un corpo di diamante.

Thea Matera