Celi il tuo volto
dietro ali di farfalla,
la forma ovale,
l’espiro greve,
si colma l’occhio di lumini,
scolora il soffitto in dormiveglia.
Stride di zinco
il taglio della lama,
su piani inclinati
di pomi appuntati
levi il bicchiere dell’annuncio,
e una moneta d’acqua scivola
sulla panchina di bambù.
Un astrologo di paglia
fa bolle di sapone
sopra arazzi di magnolia,
fa stelle di selci
fra grate rosicchiate,
s’annidano armillati sfumi
di turchese
fra matasse di capelli.
Un pulcinella di mare sorvola
la vampa di lampare,
la nascenza di smilze
ombre sulla meridiana.
Thea Matera