In un suo aforisma, Emil Cioran ricorda l’attacco di noia che ebbe all’età di cinque anni, in un pomeriggio tetro e indimenticabile. Quell’attacco fu il mio primo risveglio alla coscienza, scrive il visionario cantore della disperazione. E’ la noia ad aprire una ferita nell’io, e quindi a determinare un contraccolpo che si fa rivelazione, illuminazione, sfolgorante autocoscienza. Nella noia compare il nulla che intride l’essere di tutto le cose, il vuoto che attraversa la vita, l’eternità che irrompe nel tempo sotto forma di assenza e ripetizione.
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