Alla base dell’astrologia medievale e rinascimentale si colloca il concetto aristotelico di dynamis ripreso e riformulato dallo pseudo Tolomeo nel suo Tetrabiblos. Il termine indica la potenza presente nei corpi celesti, pianeti e stelle, che si irradia nel nostro mondo plasmandone le forme. Pietre, vegetali e bestie sono sotto il costante effetto della potenza combinata degli astri. Anche il corpo umano ne è influenzato, ed è per questo che il nesso tra astrologia e medicina rimane saldo nei secoli a venire. L’unica zona di extraterritorialità è l’anima, dotata di libero arbitrio. Ma il confine tra lo psichico e il somatico rimane molto labile, soggetto a continue rimodulazioni. In certi casi, l’astrologia non è altro che la proiezione cosmica della psicologia. Siamo alle soglie della concezione jungiana del simbolo.
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