Appena sull'uscio,
abbracci di baci e d'affetto
a nasconder le emozioni
più dolci del vivere,
ricevo dal nuovo dì
che s'appresta alla vita
ancora nella grazia di Dio.
Rigoglioso e fertile
nel mio dire e nel fare,
accarezzo di gesta
i momenti e le ore
che fossero vestite di spasmi
o del ribollir d'amori
e passioni già scritte.
E nel mio andare solerte
a vincere nato,
guardo d'abisso nell'imo sospeso
il fluttuar delle onde,
ridendo con lacrime il fato
di me e delle mie briciole
sparse ai suoli senza vergogna.
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Cesare Moceo eterno ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
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Poesia