Marsilio Ficino scrive che la beatitudine della vita ultraterrena consiste nella visione che l'anima ha di sé stessa come nuda essenza spirituale priva di ogni impurità. Questi tesi sembra contraddire il dogma della teologia cristiana secondo cui la letizia dei beati in paradiso consiste nel vedere il Volto di Dio, nell'oblio della propria individualità. Il ritorno dell'anima a Dio non è scisso dal ritorno dell'anima alla propria essenza. Contemplare il Volto di Dio significa anche guardare sé stessi allo specchio, uno specchio circonfuso di luce, non più oscurato dalla penombra della vita terrena.
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