Sovra 'l meo cor scende paturnia,
meco accolta con rabbia sovrumana
che scote monti valli e mari,
che tempesta interior furente spira,
foco rovente cenere e lapilli
che bocca ardente di vulcano
sputa incenerendo l' aere, paura
che intimorisce persin se stessa
e fa tremar corpo indefeso
e succube di tal disgrazia che penser
avvolge e rinchiude in una conchiglia
insieme alla voce del mare,
'n attesa di giorni gai che 'l ciel rompono
disperdendo nembi d' atmosfere grigie e nere.
Che penser avvolge e rinchiude in una bottiglia
da mandare alla deriva per cercar sereni abbracci,
blandizie che coccolano 'l cor,
porti ov' ancor speme è viva e 'l ciel d' arcobaleno
colora.