Silenti son le coltri d'amore
maledetti gli attimi al pensarci,
memoria di strani venti
soffianti ricordi senza tempo
Perdersi da sè in tremiti frementi,
pur nella filantropia riconosciuta,
nel confonder il bene e il male;
prendere in sè,anche a malincuore,
ciò che viene dal cuore,
al saper d'essere ricco del niente
nei vuoti senza tregua,
al cercar ancora Dio con fatica
in pensieri trasformati in tuguri
e dispersi in disordinati desideri;
fino al ritrovarsi senz'anima
in meditazioni sdolcinate
ora affrante e ostentate
nel vagabondare di un sapere
pio diamante distaccato dalla mente.
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Cesare Moceo eterno ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
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Poesia