È d’un piccione l’orma sul tombino che giace risucchiata nella fogna? o l’impronta è forse d’un bambino che al mondo sbatte, corre e sogna?
Non è d’un adulto lo sbieco riso giacché in prigione l’anima raglia e non lascia che in sul suo viso la paura di chi sopra getta paglia.
“Capirai” sussurra nell’orecchio del piccolo il padre stanco e fiero, “vedrai quando sarai o tu vecchio
che il momento ch’ora bello è vero sarà un miraggio chiuso in un secchio di cui il fondo è dipinto di nero.”