Un tenace luogo comune di matrice idealistica continua a ripetere che l'opera d'arte appartiene al dominio del sensibile, del materico, della corporeità abbandonata, per così dire, a sé stessa. Niente di più falso. L'opera d'arte è il luogo di incontro tra pensiero e sensibilità, fra spirito e materia. E l'immaginazione, come ben sapevano i medievali nutriti dello spirito della filosofia neoplatonica, è il problematico luogo di incontro di questi due poli.
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