Essenze traslate
attinte in giorni d'abusi
sublimati nell'austerità
dalle frustrazioni quotidiane,
pegni di finte libertà,
donano al vivere
astruse fantasie
di desideri occulti
mantellati di destino.
E vanno da sole,
in silenzio,
senza amare e senza amore
verso il loro fuoco ardente,
avvicinandosi convinte
fino a caderci dentro,
senza accorgersi
nè godere di quel calore.
E rimangono là
come araba fenice,
a rinascere dalle ceneri
della loro disperazione
a riabbracciarsi
convulse e sgraziate
.
Cesare Moceo ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
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Poesia