Paure ataviche condizionano
la vita fatta di gioia e dolore
superstizioni e leggerezza mentale,
incoscienza e menefreghismo.
L' uomo primitivo cercava mani tese,
protezione dalla natura,
bella ma imprevedibile,
capace di cataclismi immani,
qualcosa che trascende
la fragilità insita
nell' involucro del suo corpo
incapace di capire
le leggi fisiche che governano l' Universo,
gli arcani della vita
che mai potranno essere rivelati,
la creazione di un essere superiore
che rassereni, che sia un buon padre
una buona madre e un buon consigliere,
che dia speranza e trasformi la morte
in rinascita, eternità dell' essere
dallo stato materiale a l' essere di luce
leggero e volatile come polvere di stelle.
Così nella mente nascono gli dei
fino a diventare figure imprescindibili
nella nostra storia fatta di contraddizioni,
errori che si ripetono a l' infinito
in modo maniacale quasi fossero
panacea per l' anima annoiata da l' esistere,
idoli di pietra che rafforzano
la capacità della mente
di sentirsi protetti, immuni
dai virus e batteri, stille di luce
che non possono morire
se non in grami pensieri
di un infinito senza stelle.