Poesia

Piove sulle strade.

Piove sulle vie di pozze fradicie e le gocce più perfide vincono fin dentro le calze, ove il sicuro sembrava coperto. Vedo d’innanzi cupole galleggiare, mentre chiusa la via si fa fiume e a bracciate trovo nuovo il cammino che sfumato sembra ancora rincorrermi. Piove sulle strade poco asfaltate e l’asino più non serve, non cessa: è feroce. I cappucci risplendono su visi che volevano gioire della piena freschezza ed ora risentono ubbiose le speranze di tornare asciutti e salvi da gocce armate. Zuppo il piccione cerca riparo in un cunicolo troppo stretto dal cinereo ch’ormai possente l’acqua lo imprigiona e lo spinge all’oblio del mondo: morente si poggia disteso, con il pelo retto, solo nel parco s’una panchina disegnata da rugiada, dipinta di riflessi e abbandonata alla solitudine; lasciata d’innanzi a nuvole sparse e sporche che non scappano e non dicono agli Angeli di smettere di piangere.

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