"Chaos" e "kosmos" sono i due poli di un'oscillazione pendolare che attraversa tutto il pensiero ellenico, dalla narrazione mitica della "Theogonia" di Esiodo al "Timeo" di Platone. Il "chaos" inteso come spazio oscuro dell'Origine costituisce la matrice e la memoria del "kosmos" inteso come mondo ordinato scaturito per opera di un divino "opifex". Vi è un rapporto di attrazione nostalgica tra il secondo e il primo: nulla garantisce, a priori, che il cosmo ordinato che conosciamo non precipiti nuovamente nel grande oceano del caos originario. Contro questa attrazione fatale devono lottare gli dei, il demiurgo, le intelligenze superiori. La costituzione del cosmo non è garantita una volta per tutte.
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