(Autobiografica)
E ricordo tutto,
i morsi sulla pelle,
i pianti prorompenti
e il mio sguardo,
implorante di pace
a ogni cinghiata.
Si,ricordo tutto,
le zuffe feroci,
le guerre per nulla,
e i miei tormenti interiori,
torture immonde
a richiedere amore.
Forse il mondo
potrà aver anche obliato
il sangue mio versato
e certi lividi anneriti,
germogli d'angosce
epilogo d'un calvario
tra gli urli di me…bambino.
Io no.
.
Cesare Moceo ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
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