Continue esplosioni d'odio
regalano putride emozioni
al quotidiano spettacolo della vita
Io col cuore sanguinante
nel petto profondamente segnato
prego affinché gli uomini
riacquistino il loro senno
mentre la mia mente vaga
nei sogni dell'abbandono
a questo vivere ripugnante
che gronda d'apprensioni e sangue
con gli occhi della paura a vedere
solo corpi martoriati da mille ferite
E fremo al pensiero del nuovo mondo
che potrebbe nascere
dai vermi di quei cadaveri putrefatti
un mondo brutale
vissuto in mezzo a follie
guardandoci gli uni dagli altri
in cui l'unica morale
resta l'attacco che uccide
prima che altri ci uccidano
Io che non sono uno di questi
Io che assomiglio solo a me stesso
guardo davanti ai miei occhi
immobile con la testa fra le mani
a rigirare le parole del mio pensare
un foglio bianco colmo d'assenze
quasi senz'anima
e mi sembra d'esser con esso
accomunati d'un medesimo destino
astratti tutti e due
nel mistero della lentezza dell'esistere
Lui
in attesa di riempirsi le righe di parole
a aspettare me indolente
fermo nell'ozio di svuotarmi di quelle parole
intrise d'incoscienze
eco dell'oppressione di voci interiori che si dispiegano
innalzandosi bandiere al vento
nell'umiliazione d'un'ingloriosa gloria
Ed ora lasciatemi piangere
e che nessuno osi sgridarmi per questo
lasciatemi da solo qua
in mezzo al rumore del vento e del mare
lasciate che anche loro piangano con me
.
Cesare Moceo ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
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