Vago
solo e incosciente
nel cuor delle mie notti
in estasi entro i miei abissi
a contemplar l’asprezza dei miei dubbi
Consulto invano il Cielo
per conoscere il mio futuro
e invano parlo alle stelle
per capire
se quando passerò lo Stige
in quel momento
la mia anima potrà esser salvata
e se basteranno i soffi della speranza
di lasciare di me il più bel ricordo
si da meritarmi nell’aldila’
il migliore approdo
E così trasformo
la mia solitudine in nostalgia
.
Cesare Moceo ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
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