Poesia

Miserere

Il sordido incespicare
delle voci notturne,
che affollano la memoria
come lame di luce.

Il fetido sipario del cielo,
invischiato di caos,
di stelle che esplodono
stentatamente,
a ridosso del mare.

Il candido ancheggiare della luna,
tra Astarte e Demetra,
divinità abbandonate
in mezzo alla boscaglia.

E tu,
che assapori
l'orrore di esistere.

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