Mi diletto
al dondolar felice delle altalene
che costruisce il cuore
coi suoi angoli di luce soffusa
dal profumo di vita e d'amore
E occhi torvi strizzano il guardare
dissimulando invidie e reazioni
sguardi di sottecchi a far finta di niente
a sparlare il mondo d'amori confusi
cresciuti in fretta da scarne amicizie
o da inutili labili contatti
che portano al tacere e all'ansimar
di stelle ormai quasi spente
nelle illusioni di sospiri profondi
nel piroettar dei sensi
luci flebili incorniciate di grigio candore
a illuminar sentimenti
e saettar piaceri in perduti silenzi
Mi sembra così di regalare al mondo
la misura del mio imbarazzo
quando dinamico e intelligente
sento il soffio dell'indifferenza
brutale e dissacrante
sui miei scritti di luce e di ragione
e come tali da trasmettere ai posteri
E nella furia di quel tormento
in contrasto con la mia ironia
abdico il mio prestigio e il piacere
in favore di una nuova era
di passioni di emozioni di idee
.
Cesare Moceo
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Poesia