Mai nel tuo nome lo avrei letto.
La tua nuca, solamente,
la tua attenzione, altrove, che ha fermato tutto quanto,
le tue mani nelle mani, che non erano le mie
e io mi estinguo, lentamente.
Poi, al tuo accorgerti, è una vela spiegata,
una carezza silenziosa all'incalzare del vento
ed io appaio, prudente fra la schiuma,
con la dolcezza che si fa impenetrabile.
Tutto intorno è orizzonte
mentre affondo negli abissi dell'esperienza.
Mi faccio pescatore di sospetti,
arpiono ogni gesto, ogni accenno.
Mi arrivano, le tue parole,
cupe come il canto delle balene,
di un inchiostro troppo nero ed evidente.
Ma io approdo, impeccabile
e una risacca mi spinge oltre.
Allora mi lascio, aspro, sulle righe tue,
come un limone sulle pagine di un libro.
Poesia