L'Io sa di raglio dell'asino, diceva lo Zarathustra di Nietzsche: parlare e pensare troppo in prima persona ci porta inevitabilmente, e più o meno consapevolmente, ad assumere il nostro Ego come cardine dell'universo. Meno ne sappiamo di noi, più ci illudiamo di essere un Ego solido e indistruttibile. Allenarsi a parlare in terza persona, come i folli, potrebbe essere un buon esercizio di meditazione. O almeno l'inizio di un serio lavoro su sé stessi.
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