Da Guglielmo d'Aquitania a Roland Barthes, la poesia e la filosofia non cessano di interrogarsi sul carattere strutturalmente fantasmatico del desiderio. L'immaginario prevale sul reale, lo ingloba, lo sovrasta e lo colonizza. La narrazione amorosa si estrinseca attraverso un abbandono all'Immagine, e tutto ciò che appartiene al reale viene espulso dal discorso come se fosse un fastidioso rumore di fondo. L'innamorato è come un anacoreta in cammino verso l'utopia di un Altrove: si separa dal mondo perché ne ha sancito l'irrealtà, e l'unica stella polare che gli fa da guida è la luce ("phos") della "phantasia".
Diario