Poesia

Vite senza futuro

24/aprile/1945–25/aprile/2020…Siam tornati al giorno prima ?

Vite misere di povera gente,
dallo sguardo intenso,
dove la tristezza ancor dimora
e le lacrime sgorgano,
accompagnando le ore
nella paura di dar voce ai pensieri
e cavalcano briciole fluorescenti
di sogni mai sognati.
Con la follia a esser la cosa più sana
nella scommessa ch'ogni giorno
si pratica per vivere,
in questo mondo mediocre
dove l'amore è diventato
un mostro inafferrabile
e l'ardire trionfa solo,
nel bisogno di trovare qualcuno
che faccia sporchi interessi
e s'assolve in queste atrocità,
raccogliendo quelle lacrime
nel calice del tempo
a dissetare illusioni e futuro.
A un certo punto voci dell'aldilà,
come fossero previsione di fato,
avvisano l'anima raccontandole
dei patimenti del cuore,
echi solitari pensierosi e soffrenti
che donano amore
a una vita che più non è
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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