M'invade intimo e posticcio
il ricordo soave
dei miei ieri migliori
dove albe e tramonti
nascevano e morivano
nel torpore dei giorni
dove vivevan i capricci liberi
ognuno in cerca del proprio destino
Tutto tace ora nell'aria
tra un batter d'ali di gabbiano
e il cinguettio d'un rondinotto felice
nel Ciel silente
riflesso nell'immensità del mare
a donare placide emozioni
sensazioni di un "nulla"
a spegnersi nel grigio brillio
del fondo dell'ansia
Esprimo così la mia anima inquieta
in tutto il suo peso e tutte le pene
per questo universo irreale
dove emergente rimane
in tutto il suo squallore
il mio tormento
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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