Poesia

l'uomo dal cuore di ruggine

tra i rami dei mandorli in fiore
e i faggi anneriti,
oltre il campo di stoppie,
si apre un giardino
gremito di locuste.

avanza, l'uomo dal cuore di ruggine.
e ausculta,
al di qua della soglia di casa,
i rumori di dentro,
l'orecchio incollato alle mura sottili.

le note di un pianoforte
affiorano dalle brume,
neghittose come rintocchi di campana.
l'uomo dal cuore di ruggine
intona un "miserere"
implorando l'intercessione di un angelo
da niente, fosse pure l'ultimo
fra gli ultimi delle schiere inferiori.

ma il cielo è granito
che sputa la sua indifferenza
su fede speranza e malattia.
crepa il ramarro fra i rovi,
trafitto dal rostro di un'aquila.

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