Poesia

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la torre dell'orologio troneggia
sfoggiando l'araldica della morte.
sotto la luna nuova il quadrante
azzurro babilonese
fa da sfondo al corteo di fantocci.
dal legno spugnoso sfiata
il bisbiglio dei non nati.
forse le salme, di quei fantocci.
forse i germogli, di Babilonia.

osservi di sbieco il quadrante
tentando di scippare gli istanti
tra i labirinti di ieri,
ma la memoria non torna,
non tornano i conti,
non contano i passi malfermi
che continui a centellinare,
sulla via del Nulla.

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