Poesia

cosmografia

lassù, tra le biacche di Sirio
e l'azzurro carnaio di Giove,
rantola un mondo allo stremo, travolto
dall'onda di piena del Nulla.
la dea delle belve ancheggia,
il petto straziato da un nugolo
di meteore danzanti.
ed ecco sorgere due soli
tumidi fuochi fatui
tra le fauci di un'anima
che sa ancora di incenso.
di Lui non vi è traccia
nel fasto della Via Lattea, soltanto deserto
e melma in tempesta.
nient'altro che luce impastata di melma.

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