Poesia

Sulla mafia

Sono Scirocco su aranci e limoni.
Sono in prima fila alle processioni.
Sono sempre temuti e rispettati.
Sono sempre più uomini d'affari.
Sono disposti a tutto per la famiglia.
Sono ormai degli eroi negativi.
Sono ruote dentate del sistema.
Sono false identità alla frontiera.
Sono il possesso illegale d'armi.
Sono il cemento depotenziato.
Sono la lupara. Sono il tritolo.
Sono l'intimidazione e l'estorsione.
Sono una voragine nel cielo.
Sono il silenzio, che regna sovrano.
Odiano pentiti e testimoni.
Odiano giudici e giornalisti.
Hanno prestanome incensurati.
Mantengono le famiglie dei carcerati.
Risolvono pure le controversie.
Gestiscono ospedali e ospizi.
Ridono quando vengono arrestati.
Comandano anche dalla prigione
o latitanti dalle loro tane.
Sanno impastare il sangue con la terra.
Credono ciecamente nei santi,
ma anche nel codice cavalleresco.
Sono dappertutto. Sono ovunque.
La paura chiude occhi e bocche.
La società civile è inerme.
L'opinione pubblica non esiste.
Le mafie compenetrano lo Stato.
Questa è una guerra secolare,
ma qui quasi tutti parlano d'altro.
Sono pochi i sopravvissuti
e molti i morti e gli scomparsi.
Agnello di Dio abbi pietà
di quei corpi freddi e immobili
e fa che di loro resti memoria.
Da sottoterra invocano giustizia
(beato chi crede nella vita eterna).
Signore dei fucili d'assalto
fa che i nostri posteri distruggano
questa immensa muraglia di silenzio
e una cultura che sa di morte.
Dio dei sicari e dei mandanti
fa che finisca questa mattanza.
Nostro Signore degli impuniti
risparmia gli innocenti dal male,
fa che siano luce nelle tenebre.
Fa che possano crescere liberi,
fa che diventino uomini giusti
e possano fare nomi e cognomi,
senza essere santi o eroi.

Leave a Reply