Avvoltoi volteggian lassù
seguendo prede barcollanti,
pronti a calarsi su di esse
al primo inciampo
e lasciando agli sciacalli
quel che resta del loro
naturale istinto.
Alieno nel mio vivere,
chiudo ogni giorno
ponendomi con l'anima
predisposta all'accettazione
e sforando indolentemente
in sorsi di vetriolo di vari colori
gli affilati attimi d'inerzia
della mia coscienza,
che non riesco a fermare,
per ritrovarmeli dentro
inghiottiti dall'anima
nei vortici oscuri
dove trovano il piacere d'intridermi
e che mi spingono a vagare
in apatiche ebbrezze
Resto affacciato alla mia sensibilità
rabbrividito dal freddo dei miei pensieri
e da febbri
da mancato ritrovamento interiore,
che poche persone posson soffrire
a procurarmi sofferenza
nelle linee marcate dei miei orizzonti
dove continuo a cercarmi
tra la marmaglia di intelligenze perdute
trovando nel veder dei miei occhi
solo sfumature di vita
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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Poesia