Mi rallegro
nel risveglio del mattino
dei primi raggi del sole
che penetrano il mio torpore
e che sembrano consolarmi
d'essere me stesso
Mi portano conforto
nel contrasto tra l'esuberanza
di questo mio sentire
e il tormento perennemente a vista
del mio patire
con le offese affilate e taglienti
che questo dona alla mia anima
E nel desiderio di voler raccontar il mondo
mi lascio sprofondare
nel piacere sommesso
della mia imposta serenità
facendolo quasi diventare
giostra d'amore concupito
nella nostalgia precoce
di questo mio volontario esilio
Vi regalerò ancora la mia presenza
rivelero' al mondo tutto me stesso
il mio vivere
le mie radici
Il mio animo si racconterà
con tutte le sue gioie e i suoi ricordi
senza dare ascolto
a chi s'è adirato con la vita
nell'alibi delle sue paure
e delle sue incertezze
Nascondero' i miei turbamenti
per i vostri disprezzi
nelle confidenze del passato
quando inseparabili
correvamo incontro al futuro
E nelle primavere che verranno
quando la mia assenza
diverrà cara ai vostri cuori
anche voi penserete…
"c'è qualcosa di nuovo
oggi nel sole
anzi d'antico…
tu ora vivi altrove
mentre intorno a noi
son nate le viole "
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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