Poesia

Albe e tramonti

Non sono mai stato
un agiato di questo vivere

pur se è verità il mio dimorar
dentro un castello incantato

Abito tra le mura fragili
della malinconia

dove finestre senza ante

s'affacciano su vedute di nostalgia
che rallegrano gli occhi

stregati dall'andamento lento

della vita che là vi langue
in tutto il suo mistero

E in tutto questo

i versi che scrivo divengono
ricchezza e povertà

albe e tramonti

nell'allegria del poeta
che non potrò mai essere

Guardo involontario

perso nell'aria mite
di questo mattino

d'in fondo al lungomare

e rifletto sullo spettacolo

dolce e nitido

che si staglia ai miei occhi
nel bagliore della bellezza d'attorno

E mentre scorre leggera la vita

nella mansuetudine mattutina
della mia anima in calore

ascolto in me
il mormorio felice del cuore

acquetato nel vago soffio dell'anima

nel sussurrìo pigro dei pensieri
e nel loro torpore

che mi aspetta
lungo i declivi del giorno

con le sue ombre e le sue luci
fratelli carnali del mio vivere
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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