Forti bagliori di fiamme
cadono sui pensieri
foggiati alle intemperie
e sulle abitudini,
portando arie di bizzarrie
e adolescenziali ricordi.
Penso e scrivo vigile e sagace
rimanendo solo con me stesso
tra le ombre del mio pensare;
e mi giro e mi rigiro
dentro il vuoto d'attorno
figlio della solitudine
e della luce immensa,
armoniosa e libera,
che in essa m'accompagna
senza baci, senza abbracci
e neanche strette di mani.
E continuo a pregare e piangere
nella speranza d'aver perdonata
la lussuria del mio star solo
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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Poesia